Comunicato Stampa

Comunicato Prefettura 28/06/2024

Comunicato Sindacati 28/06/2024

 

 

 

L'AIAS REPLICA AI SINDACATI 03/02/2017

“Periodicamente le sigle sindacali della Cgil, Cisl e Uil, tornano a “bacchettare” l’Aias di Potenza per le promesse fatte e non mantenute in riferimento al pagamento delle spettanze dei suoi dipendenti. I fatti evidentemente non stanno come vengono prospettati e come a conoscenza delle stesse sigle”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Gerardo Alfonso grippo, presidente del Consiglio di amministrazione.

“L’Aias – si legge nella nota - tutto vorrebbe fare meno che creare disagio ai suoi dipendenti, coi quali solidarizza per la situazione di precarietà economica alla quale sono costretti, ma non può sfuggire a nessuno, e men che meno alle sigle sindacali, che non si tratta di promesse non mantenute dall’Aias, sebbene di impegni, anche contrattuali, non mantenuti dalla Regione Basilicata che rimane morosa nei confronti dell’Aias di quanto maturato fin dal lontano 2015, a prescindere dai tagli di budget succedutisi e assolutamente non giustificati.

E’ storia recente quella del tavolo riunito solo il 6 dicembre 2016, alla presenza dei sindacati, nel quale la Regione si impegnò a saldare quote di competenza per il trasporto disabili entro il 15 dicembre u.s., senza che un tanto, a oggi, sia ancora avvenuto e dove veniva fissato un urgente prosieguo di istruttoria per le prestazioni già erogate e non pagate, a oggi, anche questo, disatteso.

Ragion per cui ogni doglianza sarebbe corretto, e non solo politicamente, venisse indirizzata a chi è inadempiente, e cioè la Regione Basilicata che quindi è l’unica responsabile delle difficoltà che stanno purtroppo vivendo i lavoratori dell’Aias.

L’auspicio è che l’Ente regionale assolva quanto prima ai suoi obblighi senza che vengano ancora tirati in ballo strumentalmente responsabilità dei vertici Aias, insussistenti, invero, alla luce dei documenti esistenti. Se un tanto dovesse continuare sarà chiaro come ogni intento da parte delle sigle sia diretto a screditare ingiustamente l’Aias con fini ben diversi da quelli che si finge di perseguire”.